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- Batticuore ... tuffo nelle emozioni
Comunità Cenacolo Close di: Alessandra Belussi Batticuore ... tuffo nelle emozioni 4 giu 2022 2 Oratorio estivo 2022 (13 giugno/15 luglio) Ritorna anche quest'anno il tanto atteso appuntamento: 4 parrocchie e 5 settimane di pura allegria e divertimento per tutti i bambini e ragazzi del quartiere. Il motto di quest'anno è " Batticuore-gioia piena alla Tua presenza "! Vivremo il ritmo delle emozioni, con l'aiuto di attività artistiche, sportive, giochi, canti, balli e racconti, attraverso sei ambientazioni diverse e altrettanti colori (quelli associati alle emozioni appunto), a seconda del tema che si affronta. Andrea Forria e Filippo Milanesi, due educatori storici di Q.O. ci spiegano brevemente le loro esperienze e aspettative dopo due anni difficili. Andrea (da anni in S. Agnese) ci spiega le tangibili differenze tra prima e durante la pandemia, connesse ad una gestione "normale", ovvero senza "bolle", regolamentazioni e disposizioni molto stringenti. Aggiunge di aver sperimentato stress e ansia, con grandi cambiamenti comportamentali dei bambini per due lunghe estati. Conclude dicendo: "Mi auguro, con le giuste cautele, di poter ospitare un maggior numero di iscritti e di vivere finalmente un'estate di gioia e libertà, dove interagire al meglio e immergersi nelle emozioni più belle." Filippo (S. Lucia) ci racconta di aver cominciato proprio nel 2020, in piena pandemia, nella parrocchia della Resurrezione e di aver riscontrato non poche difficoltà nell'organizzare una situazione faticosa, con pochi bambini e poche possibilità di fare di più, ma con un ottimo risultato visto il periodo. Lo scorso anno, ci dice, è andata molto meglio, questa volta in S. Lucia, con un significativo aumento degli iscritti e coinvolgendo gli adulti per organizzare senza lasciare nulla al caso. Aggiunge: "Nelle 4 parrocchie abbiamo già un ottimo numero di animatori, ragazzi più che motivati, pronti a mettersi in gioco e dedicare il loro tempo ai bambini". Ritorneranno le squadre, senza divisioni per età, con i consueti colori. Conclude così: "Confidando nelle restrizioni Covid molto più blande sono sicuro che sarà un'estate molto più facile, il mio primo vero oratorio estivo." Allora....Gioia piena alla Tua presenza!! Alessandra Belussi
- Abbasso il centro estivo
Comunità Cenacolo Close di: Don Stefano Crespi Abbasso il centro estivo 1 ott 2022 5 Perché per 5+1 settimane abbiamo avuto il coraggio di urlare “W l’Oratorio!”… che NON è come il Centro Estivo. Perché all’oratorio l’animatore è un fratello maggiore, non un professionista dell’educazione. Perché la pastasciutta è buona come quella che cucina tuo nonno… moltiplicata per 150. Perché la segretaria non è una persona arcigna in una stanza grigia, ma un’amica che accoglie, ascolta, sorride. Perché il ghiacciolo…. non l’ha comandato nessun nutrizionista. Perché i giochi, i laboratori, le attività sono proposti, non imposti. Perché prima del bando, del progetto, del rendiconto…. ogni bambino è al centro! Questo è l’oratorio e durante l’estate 2022 abbiamo fatto a Quarto Oggiaro una esperienza da “ Batticuore ”: il tema delle emozioni ci ha aiutato ad approfondire e comprendere meglio i nostri vissuti, alla luce del vissuto intenso ed entusiasmante di Gesù. Perché all’Oratorio, a differenza di un centro estivo, ascoltare la Parola di Dio, sperimentare briciole di silenzio, accogliere una proposta di preghiera è provocazione per una educazione “all’altezza” di quella proposta sovversiva e pacificante che si chiama Vangelo! Grazie ai numerosi volontari adolescenti e ai collaboratori adulti che hanno reso possibile una esperienza educativa non “efficiente” ma davvero intensa “affettivamente”! Don Stefano
- Riscoprire la preghiera
Comunità Cenacolo Close di: Daniele Mauri Riscoprire la preghiera 1 ott 2022 4 In questo particolare periodo storico, il nostro Arcivescovo ha scelto un argomento per la proposta del nuovo anno pastorale del quale in queste poche righe vorrei offrirvi una introduzione. Con il titolo di: "Kyrie, Alleluia, Amen", quest' anno ci vuole parlare della preghiera. È un argomento spesso trascurato, vissuto spesso come un necessario adempimento e non come una necessità della nostra vita, e per questo il nostro Vescovo ci esorta a fare una verifica in noi e nelle nostre comunità su come viviamo questa parte fondamentale della nostra vita cristiana. "Sarebbe bello che le nostre comunità si riconoscessero anzitutto per essere case della preghiera, oltre che case della carità, scuole di preghiera, oltre che offerta di doposcuola", dice Mons. Delpini in un passo della sua proposta. Ci esorta anche a curare l'animazione liturgica, incoraggiando la creazione di gruppi per tale scopo e per l’animazione musicale delle celebrazioni, con persone che siano disponibili a momenti di formazione e a curare di mettere in atto tutte le attenzioni necessarie a celebrare in modo fruttuoso. Per curare la preghiera comunitaria e per aiutare tutti a pregare invece suggerisce una formazione specifica e permanente per coloro che la guidano e vi prestano servizio, siano essi laici o consacrati. Le comunità o i gruppi spontanei vanno invitati e aiutati a pregare, anche quando non è possibile la presenza di un ministro ordinato, per promuovere e incoraggiare la preghiera della Liturgia delle ore, l'adorazione eucaristica o le devozioni popolari come il Santo Rosario, la Via Crucis o le preghiere a Maria o ai Santi. La lettera continua sviscerando l'argomento con una dialettica alla portata di tutti e riporta inoltre delle interessanti considerazioni riguardo alla preghiera, ai gruppi di preghiera e di scuola/ascolto della parola, fatte sempre nell' ottica di quanto detto sopra. Per chi volesse leggere la proposta pastorale di quest' anno, la può trovare sul portale della Diocesi di Milano: " www.chiesadimilano.it ". Vorrei concludere con sua frase dell’Arcivescovo che ho trovato molto significativa riguardo all' importanza della preghiera nelle nostre comunità: "La missione (della Chiesa n.d.r.), infatti, non è un’opera umana per fare proseliti, non è una organizzazione per distribuire servizi e pensieri, non è una sfida al mondo che si pensa ostile e abbandonato da Dio. La missione è intima esigenza accesa dallo Spirito nei discepoli perché si riveli l'amore di Dio per tutti gli uomini. Daniele
- Casa Archè: una grande famiglia
Comunità Cenacolo Close di: Alessandra Belussi Casa Archè: una grande famiglia 19 feb 2023 2 Al confine con Novate, a ridosso della parrocchia Resurrezione, sorge Casa Arché (una volta asilo delle suore). Fondazione Arché viene costituita a Milano negli anni novanta da padre Giuseppe Bettoni come progetto per assistere i minori con HIV e le loro famiglie, per poi spostarsi sul versante dell'ospitalità di donne con i loro bambini, immigrate da diversi paesi, o vittime di violenza, segnalate dai servizi sociali. Nel 2017 proprio a Quarto Oggiaro, nasce l'idea di una piccola comunità, dove due anni dopo viene inaugurata La Corte di Quarto, nuova struttura di 14 appartamenti che va ad affiancarsi alla già esistente Casa Adriana. Qui giovani coppie fanno esperienza di vita comune, sostenendo e supportando i nuclei familiari nel loro tempo libero e creando così rapporti umani significativi; non un concentrato di problemi, bensì un piccolo quartiere dove la vita viene ripresa in modo naturale. Si forma anche una piccola fraternità, che condivide la Parola e l'Eucaristia con la visione di fare le cose non solo per i poveri ma insieme a loro, ispirandosi al Vangelo in modo semplice, rispettando le diverse religioni e orientamenti. Diventa così il cuore pulsante di Arché, il quartier generale che tra ospiti, volontari e dipendenti conta circa 80 persone. Padre Giuseppe spiega che: "La missione è quella di aiutare le mamme al di là del momento di cura della ferita, nel favorire un'adeguata istruzione per crescere professionalmente e costruire un futuro. Lo scorso anno una di loro si è laureata. I nostri bambini frequentano le scuole del quartiere ma talvolta non sono accolti e ben accettati. La parola "comunità" fa ancora paura e il pregiudizio ancora molto forte purtroppo non aiuta il loro inserimento ma noi non disperiamo. Partecipiamo alle varie iniziative del quartiere e durante l'anno organizziamo eventi e feste in sede. È un modo per far conoscere chi siamo e cosa facciamo. Abbiamo un ottimo rapporto con le associazioni locali e con la Comunità Pastorale Cenacolo, dove ci si aiuta volentieri. Finanziamenti, contributi e donazioni di privati e associazioni ci aiutano a sostenere l’esperienza, nonostante le numerose difficoltà. Tra le varie opportunità di supporto alle famiglie offriamo il doposcuola ai ragazzi del quartiere e il banco alimentare per far fronte alle richieste del territorio ogni volta maggiori.” A inizio marzo anche Casa Archè sarà tappa della visita del Vescovo, padre Giuseppe ha qualche aspettativa a riguardo: "Abbiamo ospitato il Vescovo Mario proprio all'inizio del suo mandato e quasi contemporaneamente all'inaugurazione qui a Quarto. Siamo contenti che venga a trovarci, per noi qui in periferia è molto importante l'attenzione alla cura pastorale, desideriamo che tocchi con mano la realtà quotidiana. Sarà l’occasione per mostrargli la nuova casa e il nuovo parco giochi. Il Vescovo incontrerà le mamme, i bambini, i volontari e i collaborati per un momento di conoscenza e amicizia". Per concludere, invitiamo tutti a visitare Casa Arché, piccola comunità geograficamente isolata, ma dove si respira davvero una fraternità diversa, semplice e senza pretese. Alessandra B.
- Un anno di CPCP
Comunità Cenacolo Close di: Cristina S. e Mauro S. Un anno di CPCP 19 feb 2023 4 Preparata tra il 2014 e il 2019 dalle riflessioni del gruppo “presso Ninive”, la Comunità Pastorale Cenacolo ha preso vita il 2 ottobre 2020, in un momento storico certamente faticoso a causa del Covid, che ha radicalmente cambiato la modalità di relazione, sfilacciando i rapporti di vita comunitaria. La pandemia e l’avvicendamento di alcuni sacerdoti del decanato hanno rallentato i lavori per la costituzione del nuovo consiglio pastorale di comunità pastorale (CPCP), che si è ufficialmente riunito per la prima volta nel gennaio 2022. L’obiettivo era quello di procedere gradualmente a integrare le comunità delle quattro differenti parrocchie, non tanto dal punto di vista operativo, quanto dal punto di vista della condivisione delle esperienze di fede e carità tra i fedeli. Il metodo utilizzato a ogni incontro, dopo un momento di preghiera comunitaria, è quello, divisi in piccoli gruppi, di raccontare la vita e l’attività delle quattro realtà parrocchiali, non nascondendo le difficoltà e le differenze, ma soprattutto sottolineando i punti di forza. Successivamente i risultati dei singoli gruppi vengono presentati e discussi da tutto il CPCP. I partecipanti hanno affrontato con curiosità ed entusiasmo questa nuova esperienza, consapevoli di costruire una realtà nuova e più corrispondente alle mutate esigenze della vita cristiana. Cosa ci aspettiamo noi del CPCP dalla visita del nostro Arcivescovo? Nella sua lettera “Kyrie, Alleluia, Amen” monsignor Delpini ci ha invitato a ridare importanza alla preghiera personale e comunitaria e a curarne la realizzazione, comprendendo le parole “forti” come “Amen, Alleluia e Kyrie”. Vorremmo da lui gesti di preghiera significativi a cui poter guardare per rinnovare il nostro modo di pregare a volte stanco; chiediamo che ci aiuti col suo esempio ad essere modello per i nostri giovani, in molti casi lontani dalla vita e dall’appartenenza alle comunità di credenti. Infine, gli chiediamo di aiutarci ad approfondire la sequela di Gesù e di guidarci nella ricerca di nuove vie per testimoniare ai fratelli la nostra fede. Cristina S. e Mauro S.
- Ci mancherai
Santa Lucia Close di: Alessandra Belussi Ci mancherai 1 ott 2022 2 Eccoci qui, dopo ben undici anni è arrivata anche la tanto temuta nomina. Don Roberto Villa (con qualche capello grigio in più) lascia la nostra comunità per un nuovo incarico, parroco di San Michele e Santa Rita a Corvetto. Scontato chiedergli cosa abbia provato ad apprendere la notizia, come tutti noi probabilmente se lo aspettava, ma sarà sicuramente stato un mix di emozioni. Uomo di grandissime qualità. Timido e riservato, ma allo stesso tempo socievole, arguto e sottilmente ironico, deciso ma non arrogante, si è fatto subito ben volere dai parrocchiani. Di lui dicono sia gentile, attento ma mai invadente, sempre pronto ad ascoltare, consolare e consigliare per il meglio chiunque (con un occhio di riguardo per i più fragili). Lascia una testimonianza di vera fede nel quartiere, con la profonda sensibilità e compassione che lo contraddistinguono. Ognuno di noi porta nel cuore un ricordo particolare, indimenticabile per me la sua risata. Non è stato facile intervistare don Roberto: poco propenso a raccontare di sé, tipica virtù delle persone più umili . Ci sono comunque riuscita ! Cosa puoi dirci di questi undici anni? Sono arrivato in Santa Lucia nel settembre del 2011, diventato proprio qui parroco per la prima volta. Venivo da un'esperienza di oratorio, sono passato dai ragazzi agli adulti, alla dimensione della carità. Ottima è stata la qualità del lavoro condivisa coi preti del decanato, molto positiva, di rilievo, con conseguente ricaduta sulle parrocchie. Già anni fa si accennava ad una futura comunità pensata sulla fraternità, abbiamo tentato di condividere il sogno di chiesa in cammino". L'esperienza comunitaria degli ultimi due anni fa intravedere premesse buone, interessanti e promettenti. Ci vorrà del tempo per verificare e valutare correttamente. Come è stato abitare in un quartiere non facile? Hai riscontrato difficoltà? Assolutamente no. Sicuramente Q.O. ha le sue problematiche, ma anche tante belle risorse. Ho conosciuto nel tempo la realtà del quartiere, un tessuto sociale che permette d'incontrare le persone e vissuto relazioni belle e significative. Cosa porti via? Tanti visi e tante storie condivise, storie di gioia e sofferenza e di pianto, vissute con uguale valore affettivo. Ho sentito veramente tanto la vicinanza delle persone. E cosa lasci? A questa domanda non sa rispondere, mi guarda aspettando uno spunto. Abbiamo pensato che dovremmo chiederlo ai parrocchiani. Un augurio alla comunità? Auguro alla comunità che continui a cercare il Signore, la luce che viene dal Signore, la luce di Santa Lucia, luce nel quartiere. Auguro relazioni belle, fraterne, avendo cura soprattutto della carità. Per concludere, i parrocchiani di Santa Lucia e la comunità pastorale Cenacolo ti ringraziano con profondo affetto per aver operato con devozione e averci sopportati in questi lunghi anni, pregano perché tu possa continuare a seminare e raccogliere cose buone, senza troppi ostacoli sulla via, pregano anche perché la tua fede diventi sempre più forte soprattutto nei momenti difficili e ti augurano di continuare il cammino guidato sempre dallo Spirito Santo. E ricorda don, ogniqualvolta avrai nostalgia, noi saremo qui ad aspettarti. Alessandra
- Caritas a Quarto Oggiaro
Comunità Cenacolo Close di: Alessandra Belussi Caritas a Quarto Oggiaro 17 mar 2024 5 Secondo un articolo del 3 Giugno 2023 di Danilo Supino sul Corriere della Sera in merito alle dichiarazioni dei redditi di tutta Milano, Quarto Oggiaro risulta il quartiere più povero. Secondo l’ articolo la media dei redditi sul CAP 20157 è di 17.000 euro, ma il 31% della popolazione si attesta tra 0 e 10.000 euro. Il nostro è inoltre uno dei quartieri con la più alta dispersione scolastica nelle scuole superiori e con ampie fasce di disagio sociale. Caritas, nata più di 50 anni fa per dare una forma più istituzionale al grande tema della carità, operando nelle singole Diocesi e nelle Parrocchie, risponde a molte di queste problematiche. Il primo compito di Caritas è formativo, perché le comunità cristiane possano essere attente e sollecite ai bisogni delle persone. Il secondo compito è dare risposte progettuali, ascoltando le persone per progettare insieme a loro una strategia di uscita dalla condizione di bisogno. Caritas agisce su diversi livelli di intervento. Il primo livello riguarda i centri di ascolto che rispondono al bisogno alimentare e a quello del vestiario. Santa Lucia e Pentecoste rispondono al bisogno alimentare per 150 famiglie mentre sono 30 le famiglie legate a Resurrezione e 30 a Sant’ Agnese. Un secondo livello di intervento riguarda il bisogno psicologico, a cui si dà risposta attraverso un servizio di supporto agli adolescenti. Un altro servizio si indirizza al mondo del lavoro in collaborazione con la fondazione San Carlo e il Siloe della Caritas diocesana. Le richieste vengono accolte con l’obiettivo di attivare un tirocinio retribuito, che spesso può sfociare in prospettive di lavoro. Un ulteriore livello è l’ascolto e la presa in carico di detenuti che stanno scontando gli arresti domiciliari e persone che hanno commesso reati minori e possono usufruire della messa alla prova (una misura alternativa alla pena) anche presso una realtà di volontariato e che vengono affidate alle nostre comunità per svolgere questo tipo di servizio.
- Una serata insieme a Mario
Comunità Cenacolo Close di: Gruppo Giovani Una serata insieme a Mario 19 feb 2023 3 Martedì 31 gennaio, in occasione della visita pastorale alla Città di Milano, il nostro Arcivescovo Mons. Mario Delpini ha incontrato i giovani del Decanato Cagnola-Gallaratese-Quarto Oggiaro. È stata la prima vera occasione di incontro tra noi giovani del territorio dalla creazione del nuovo Decanato ed è stato quindi bello, anzitutto, vedere quanti giovani ci sono che abitano a due passi da noi e coi quali potremmo condividere percorsi ed esperienze (con alcuni di loro parteciperemo alla Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona la prossima estate). L’incontro si è svolto all’insegna della semplicità. Abbiamo iniziato con un momento di preghiera presso la Chiesa di Santa Maria Assunta (Certosa di Garegnano) sui temi della gioventù e dell’amicizia, concetti che abbiamo potuto sperimentare subito dopo, durante la cena. Quest’ultima, infatti, è stata un momento di condivisione e di conoscenza tra giovani accomunati dalla fede, ma anche da molti dubbi, in cerca di risposte. È stato bello vedere il Vescovo girare tra i tavoli e sedersi a mangiare in mezzo noi. C’è stato poi un momento finale di confronto più profondo con l’Arcivescovo nel quale sono emerse domande importanti e concrete, tra le quali: “come rapportarci da giovani credenti alla vita quotidiana? Come poter condurre chi si avvicina alla fede in un percorso in cui ci sentiamo noi stessi in cammino? Come rispondere agli interrogativi di ragazzi e giovani? Con le sue risposte il nostro Arcivescovo ci ha invitati a vivere con gioia il tempo della giovinezza, ricordandoci che la vita e la Fede sono anzitutto la storia di una grande amicizia, con le persone che ci sono accanto e con Gesù; che educare vuol dire soprattutto far sentire ogni ragazzo amabile e amato; che è importante cogliere il valore delle persone che abbiamo accanto e non lasciarci risucchiare dall'individualismo. Sarebbe stato bello avere un po’ più di tempo per le domande e per un dibattito più libero e costruttivo. Siamo, però, grati che il Vescovo abbia voluto incontrarci e mettersi in dialogo con noi, incoraggiandoci ma anche invitandoci a reagire e a cooperare perché “è solo mettendoci insieme che possiamo costruire qualcosa di grande”. Gruppo Giovani
- Artigiani di pace tra le nostre vie
Comunità Cenacolo Close di: Don Augusto Bonora Artigiani di pace tra le nostre vie 17 mar 2024 1 Gli appelli ricorrenti ed ancora inascoltati di papa Francesco per la “martoriata Ucraina”, per la Palestina ed Israele, risuonano nel cuore della nostra società, spesso intenta a molte altre cose, come una continua provocazione. I desideri malsani di potere e sopraffazione, la scelta della violenza come via per affermare le proprie idee, il cinismo di chi tratta la morte di uomini, donne e bambini come puro conteggio statistico, inquietano e sconcertano. Possibile che la coscienza umana non sia capace di un sussulto? Che il commercio di armi sia diventato per molti una delle fonti più redditizie di guadagno? Che solo pochi sappiano percorrere sentieri di pace e di riconciliazione? La possibilità di una saldatura tra i frammenti di quella “terza guerra mondiale a pezzi” di cui papa Francesco ci ha parlato più volte, appare sempre più realistica. Ma allora come non ricordare le parole profetiche del Cardinale Martini che ci invitava ad essere, di fronte alla violenza ed alle guerre intercessori. Le parole di Giorgio La Pira che scrivendo alla Claustrali nel 1962 diceva “… quanti fatti drammatici in queste ultime settimane … in altri tempi uno solo di essi sarebbe stato capace di provocare una terza guerra mondiale. Ed invece una mano misteriosa impedisce al mare di andare al di là dei limiti segnati dalle rive… la guerra significherebbe oggi la distruzione del mondo … ma che serve fare una guerra se tutto il mondo deve perire? Ed allora? Allora bisogna fare la pace!”. Il Vangelo stesso ci chiama a vivere la beatitudine degli operatori di pace. Ma è solo coltivando semi di pace piantati nelle zolle dei nostri quartieri e nei cuori dei nostri ragazzi, che potremo anche noi, apparentemente così impotenti di fronte alla violenza, diventare artefici, artigiani di pace. Edificando nella giustizia e nella carità, tra le nostre vie, una casa comune, dove vivere la riconciliazione tra i diversi, i lontani, i ‘nemici’. Senza la quale muore anche ogni possibilità di pace per il mondo.
- Cenacolo in festa
Comunità Cenacolo Close di: Sabrina Cenacolo in festa 1 ott 2022 6 Sabato 17 e domenica 18 settembre la Parrocchia della Resurrezione ha inaugurato il ciclo di feste della nostra Comunità Pastorale. Ci ha dato l’opportunità di vedere giocare in casa le squadre femminili della A.S.D. Resurrezione che continua a donare esempi di grande sportività. I pomeriggi sono stati animati da giochi e tornei che potrebbero appassionare grandi e piccini: dal più tranquillo gioco da tavolo “ Scala 40 ” alla caccia al tesoro a tema “ Alice nel paese delle meraviglie ”. A condire il tutto ci sono stati gli attivissimi stand gastronomici, gestiti da un'equipe ormai rodata, che hanno funzionato benissimo sia per la consumazione al tavolo sia per l’asporto. Il “ Panzerottone della Resurrezione ” è ormai famoso… ma la sorpresa è stata il bocconcino di pollo fritto: gustosissimo per i bambini ma ideale anche per un aperitivo tra adulti. Le feste parrocchiali sono un patrimonio importante del nostro quartiere e della nostra tradizione poiché fanno emergere il lato più divertente e generoso dei parrocchiani e la loro dedizione. È però necessario che all’interno di esse ci sia anche l’esperienza di fede. Molto sentita infatti è stata la S. Messa di domenica 25 settembre in cui la comunità ha potuto unirsi nel saluto a don Roberto Villa: parroco per tanti anni di S. Lucia e responsabile dei servizi Caritas. Grande testimone di fede, sempre pronto all’ascolto, a confortare chi fosse nel bisogno e… sfegatato tifoso dell’inter! Rinnoviamo l’appuntamento per il 2 ottobre con la festa in S. Agnese e il 9 ottobre in Pentecoste: Comunità Cenacolo ...ogni festa è uno spettacolo!









