Eccoci qui, dopo ben undici anni è arrivata anche la tanto temuta nomina.
Don Roberto Villa (con qualche capello grigio in più) lascia la nostra comunità per un nuovo incarico, parroco di San Michele e Santa Rita a Corvetto.
Scontato chiedergli cosa abbia provato ad apprendere la notizia, come tutti noi probabilmente se lo aspettava, ma sarà sicuramente stato un mix di emozioni.
Uomo di grandissime qualità . Timido e riservato, ma allo stesso tempo socievole, arguto e sottilmente ironico, deciso ma non arrogante, si è fatto subito ben volere dai parrocchiani. Di lui dicono sia gentile, attento ma mai invadente, sempre pronto ad ascoltare, consolare e consigliare per il meglio chiunque (con un occhio di riguardo per i più fragili). Lascia una testimonianza di vera fede nel quartiere, con la profonda sensibilità e compassione che lo contraddistinguono.
Ognuno di noi porta nel cuore un ricordo particolare, indimenticabile per me la sua risata.
Non è stato facile intervistare don Roberto: poco propenso a raccontare di sé, tipica virtù delle persone più umili.
Ci sono comunque riuscita !
Cosa puoi dirci di questi undici anni?
Sono arrivato in Santa Lucia nel settembre del 2011, diventato proprio qui parroco per la prima volta. Venivo da un'esperienza di oratorio, sono passato
dai ragazzi agli adulti, alla dimensione della carità . Ottima è stata la qualità del lavoro condivisa coi preti del decanato, molto positiva, di rilievo, con
conseguente ricaduta sulle parrocchie. Già anni fa si accennava ad una futura comunità pensata sulla fraternità , abbiamo tentato di condividere il sogno di
chiesa in cammino". L'esperienza comunitaria degli ultimi due anni fa intravedere premesse buone, interessanti e promettenti.
Ci vorrà del tempo per verificare e valutare correttamente.
Come è stato abitare in un quartiere non facile? Hai riscontrato difficoltà ?
Assolutamente no. Sicuramente Q.O. ha le sue problematiche, ma anche tante belle risorse. Ho conosciuto nel tempo la realtà del quartiere, un tessuto sociale che permette d'incontrare le persone e vissuto relazioni belle e significative.
Cosa porti via?
Tanti visi e tante storie condivise, storie di gioia e sofferenza e di pianto, vissute con uguale valore affettivo. Ho sentito veramente tanto la vicinanza delle persone.
E cosa lasci?
A questa domanda non sa rispondere, mi guarda aspettando uno spunto. Abbiamo pensato che dovremmo chiederlo ai parrocchiani.
Un augurio alla comunità ?
Auguro alla comunità che continui a cercare il Signore, la luce che viene dal Signore, la luce di Santa Lucia, luce nel quartiere. Auguro relazioni belle, fraterne, avendo cura soprattutto della carità .
Per concludere, i parrocchiani di Santa Lucia e la comunità pastorale Cenacolo
ti ringraziano con profondo affetto per aver operato con devozione e averci
sopportati in questi lunghi anni, pregano perché tu possa continuare a seminare e raccogliere cose buone, senza troppi ostacoli sulla via, pregano anche perché la tua fede diventi sempre più forte soprattutto nei momenti difficili e ti augurano di continuare il cammino guidato sempre dallo Spirito Santo. E ricorda don, ogniqualvolta avrai nostalgia, noi saremo qui ad aspettarti.
Alessandra