top of page

PARADISO: CANTO XXXII

00:00 / 04:49
RosaCeleste.gif

Gustave Dorè: Paradiso, Rosa Celeste

Paradiso XXXII 133-138

Dante, giunto ormai quasi al termine del suo viaggio, si trova di fronte alla candida rosa dei Beati. San Bernardo di Chiaravalle, il contemplativo per eccellenza, illustra a Dante la disposizione armonica e ordinata della rosa, in cui si possono distinguere da un lato gli esponenti dell’Antico Testamento e, specularmente, quelli del Nuovo Testamento.

 

Ogni anima beata occupa il posto che gli spetta, senza serbare rancore o aspirare a posizioni più eccellenti, perché in Paradiso ognuno accetta il volere divino e vi si conforma pienamente. Al vertice della rosa troviamo Maria, la Madre di Gesù, che sola può abilitare lo sguardo del poeta alla visione divina e che è a sua volta guardata in tutta la sua bellezza dall’arcangelo Gabriele, quasi ne fosse innamorato.

 

Ai piedi della Vergine si trovano le sei anime più degne: tre vissute prima di Cristo e tre, di fronte, vissute dopo di lui. Le prime tre anime sono quelle di Adamo, il progenitore dell’umanità, Mosè, il grande profeta e liberatore del popolo d’Israele e Anna, la madre della Madonna.

 

Le tre figure del Nuovo Testamento sono, invece, San Pietro, il primo degli apostoli, San Giovanni Evangelista, il discepolo amato, e Santa Lucia. Dante posiziona, dunque, Lucia - che nella Commedia rappresenta la grazia illuminante - più in alto nel Paradiso perfino della sua amata Beatrice.

 

La santa è presentata in questi versi come colei che aveva intercesso presso Beatrice in favore di Dante, quando si trovava smarrito nella selva oscura. Interessante notare che il poeta faccia riferimento al tema dello sguardo (cf v. 138): Lucia fu colei che raddrizzò e guarì gli occhi del poeta disperso nella selva mentre erano smarriti e incapaci di guardare in alto, verso Dio.

Di contr’ a Pietro vedi sedere Anna,
tanto contenta di mirar sua figlia,
che non move occhio per cantare osanna; 

e contro al maggior padre di famiglia
siede Lucia, che mosse la tua donna
quando chinavi, a rovinar, le ciglia. 

Di fronte a Pietro vidi seduta Anna,

molto felice di guardare sua figlia (Maria),

la quale non distoglie lo sguardo anche se canta “Osanna”;

 

e di fronte ad Adamo

siede Lucia, che mandò per salvarti Beatrice

quando tu abbassavi lo sguardo, precipitando.

volume-up.gif

Dopo aver parlato di Lucia, Bernardo interrompe la descrizione della candida rosa. Lucia, quindi, rimane l’ultima creatura umana che Dante vede nel suo viaggio.

Bello pensare che Dante la collochi in una posizione tanto privilegiata come per ringraziarla. Lei che aveva permesso al poeta l’inizio del viaggio e aveva mandato la sua amata Beatrice a salvarlo.

Il Signore non ci lascia mai soli. In cielo c’è una schiera di santi che intercede per noi e ci permette di affrontare custoditi i problemi della vita.

Santa Lucia possa guarire anche il nostro sguardo e possa farci levare gli occhi a contemplare la comunione dei santi, che è il legame di amore che ci unisce tutti.

 

Nella comunione dei santi non c'è più distanza, non ci sono più barriere, ma siamo realmente tutti stretti in un unico abbraccio.

Abbraccio che ci unisce anche con le persone che non sono più tra noi, ma il cui amore resta, perché «siamo fatti soltanto di coloro che amiamo e di nient'altro».

bottom of page