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  • DON GIOVANNI 60 ANNI

    FOTO GALLERY Quando e Dove DOMENICA 27/06/2021 Via Longarone, 20157 Milano MI, Italia DON GIOVANNI 60 ANNI 60 ANNI DI SACERDOZIO DI DON GIOVANNI BELTRAMINI ore 11:00 celebrazione dell'eucarestia seguirà un ricco aperitivo. Vi aspettiamo numerosi. GUARDA LE FOTO DELLA FESTA

  • DON GIOVANNI SALATINO

    Quando e Dove ​ ​ DON GIOVANNI SALATINO SALUTO A DON GIOVANNI SALATINO Abbiamo trovato sul sito della Comunità di San Barnaba e Maria Madre ( www.chiesagratosoglio.org ) di don Giovanni Salatino, futuro referente per Santa Lucia e la Comunità Pastorale Cenacolo, la lettera di saluto ai parrocchiani dal titolo “Casa vuota, cuore pieno”, che ci piace condividere con la nostra Comunità. di Don Giovanni Salatino 12 ago 2022 Tempo di lettura: 3 min CASA VUOTA, CUORE PIENO Gratosoglio, Milano 8 agosto 2022 Cari fratelli e sorelle delle comunità di San Barnaba e di Maria Madre, ho avuto l’onore di servirvi per 9 anni e in particolare i vostri figli e nipoti. In questi giorni, progressivamente, la casa che mi avevate preparato si sta svuotando mentre la valigia del cuore si fa più colma di ricordi, a tratti splendidi, a tratti tristi se penso a quanto non sono riuscito a dire, fare o a quei rapporti che non sono stato capace di recuperare: ho comunque la consolazione di aver vissuto tutto fino in fondo! È pur vero che adesso mi sto nutrendo di attese non senza qualche preoccupazione. Mi ero ripromesso di rispondere personalmente a tutti quelli che mi hanno scritto, e sarà così; ma molte lettere e tanti disegni di bambini che mi sono stati indirizzati nel mese di giugno e recapitati in occasione della festa di san Barnaba provengono da gruppi o da persone che hanno preferito non firmarsi ed ecco perché ho deciso di scrivervi per un’ultima volta. Grazie anche per le offerte, tante e generose, con cui avete voluto dirmi la vostra vicinanza e che sono un sostegno per la mia nuova casa e per i poveri che incontrerò. Dice Agostino in uno dei suoi discorsi: “Per voi infatti sono vescovo, con voi sono cristiano”. È la condizione che accomuna tutti i preti: da una parte siamo chiamati a metterci alla guida e dall’altra ci sentiamo guidati assieme a quella porzione del popolo di Dio che ci è stata affidata. E lo Spirito in questi anni, intensi e faticosi, se penso soltanto alla parentesi devastante della pandemia, ci ha condotti al largo e, sono convinto, continuerà a farlo per modellare sui tratti della nostra comunità i suoi stessi tratti di Figlio, pronti a fare la volontà di Dio, decisi a invocare e a mettere mano al suo Regno, aperti al fratello, soprattutto se povero e ultimo. Grazie per ciò che è stato Perdono per i tradimenti e le mie tante imperfezioni A tutti quelli che mi hanno chiesto perdono lo offro in modo incondizionato, sapendo che nel mezzo della partita, spesso capitano incomprensioni Ma soprattutto sì per tutto quello che sarà. In modo particolare vi affido la cura dei ragazzi e dei nostri oratori. Come sapete, almeno per il prossimo anno, nessun sacerdote sarà dedicato interamente a questo servizio. Come a voi anche a me questo dà pena e un certo turbamento. Potremo attardarci in amare constatazioni sul numero dei preti che sarà sempre più basso Inutile arrabbiarci con chi ha preso su di me e su questo territorio queste decisioni: c’è una Grazia di stato che si dà nell’ auctoritas Ma a nome della Chiesa in mezzo a voi alcuni giovani e adulti continueranno, anche con l’aito di alcuni educatori professionali, ad aprire le braccia ai ragazzi di questo quartiere perché il servizio dell’oratorio prosegua per il meglio. Vanno sostenuti con estrema sensibilità e ammirazione, vanno incoraggiati, vanno accompagnati con la preghiera e con le giuste parole. Infine, assieme affidiamoci alla Parola che salva, che è luce alla nostra strada e che dà non solo la forza di camminare ma orienta anche i nostri passi. Preghiamo gli uni per gli altri. Sarà un anticipo di quel Paradiso in cui “insieme canteremo la sua gloria”. E quando vorrete passare a trovarmi la mia casa sarà sempre aperta perché mi siete cari! Con profondo affetto Don Giovanni Don Giovanni inizierà la sua presenza tra noi il 29 agosto. Gli auguriamo: BUON CAMMINO! La Comunità Pastorale Cenacolo (Milano, 24 agosto 2022) APPROFONDIMENTI: Autopresentazione di Don Giovanni Salatino Sito ufficiale della Comunità di San Barnaba e Maria Madre (Gratosoglio)

  • MARCIA DELLA PACE 2022

    PER LA PACE Quando e Dove 08 ottobre 2022 Scuola via Val Lagarina MARCIA DELLA PACE 2022 La Marcia della Pace di Quarto Oggiaro SABATO 08 OTTOBRE DALLE ORE 15:00 Le associazioni e le parrocchie di Quarto Oggiaro organizzano la seconda edizione della marcia della Pace unendo simbolicamente il quartiere all'incontro di Assisi con Papa Francesco. Ritrovo: Sabato 08 ottobre 2022 alle ore 15:00 davanti alla scuola di via Val Lagarina. Cammineremo insieme per le vie del nostro quartiere per portare un messaggio di PACE a tutti. Concluderemo la nostra marcia presso l’Associazione Quarto Oggiaro Vivibile dove si potrà fare merenda e partecipare a vari laboratori. Con Papa Francesco Contro la guerra Per costruire la pace Sabato 8 ottobre 2022 incontro ad Assisi al Sacro Convento di San Francesco 10.00 – 17.00 Non possiamo permetterci di rassegnarci alla guerra e alla sua lunghissima scia di orrori e tragedie. Per spingere i governi sulla via della pace deve crescere dal basso un grande movimento di cittadini e istituzioni per la pace. Se puoi, se vuoi, fare la tua parte, sabato 8 ottobre 2022, vieni ad Assisi, al Sacro Convento di San Francesco. Con Papa Francesco: perché i suoi (e nostri) incessanti appelli alla pace vengano finalmente ascoltati. Contro la guerra : perché ci sta facendo molto male e abbiamo assoluto bisogno che qualcuno la fermi. Per costruire la pace: in prima persona, prendendoci cura degli altri, di chi è in difficoltà, dei più fragili, dell’intera famiglia umana e del pianeta. SCARICA IL VOLANTINO: Annuncio Assisi 8 ottobre SCARICA LA LETTERA DI INVITO : Lett. invito incontro Assisi

  • GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2022

    Messaggio del PAPA Quando e Dove 23 ottobre 2022 Via Federico de Roberto, Milano, MI, Italia GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2022 GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2022 Domenica 23 ottobre 2022 durante le celebrazioni di tutte le Sante Messe della Comunità Pastorale le intenzioni di preghiera saranno rivolte per le missioni di tutto il mondo. Presso ogni chiesa sarà in vendita il Riso con cui finanzieremo due progetti missionari in Perù e in Sri-Lanka anche come segno di comunione con le comunità di quelle terre presenti nel nostro quartiere. Alle ore 16, presso la Parrocchia di Santa Lucia testimonianza di Maida e Marco Radaelli, sposi missionari per L’Operazione Mato Grosso in Perù. Lungo tutto l’anno pastorale proseguiranno momenti di preghiera, testimonianze, incontri e attività di sostegno a tema missionario di me sarete testimoni

  • SVEGLIA DI AVVENTO 2023

    Quando e Dove ​ Via Federico de Roberto, 20, Milano, MI, Italia SVEGLIA DI AVVENTO 2023 Tutti i giovedì mattina di avvento, ci siamo trovati alle ore 06:30 in chiesa a Santa Lucia per una sVEGLIA di avvento, meditando sul libro di RUT (l'unico libro della Bibbia dedicato esclusivamente ad una donna) e riferendoci all'opera delle "RESISTENTI di DIO". storie di donne che resistono. LE RESISTENTI DI DIO Marija Skobcova (1891-1945), monaca e martire, è stata canonizzata dalla Chiesa ortodossa nel 2004. Dapprima socialista rivoluzionaria in Russia, viene successivamente costretta, con il marito e i figli, all’esilio a Parigi. Qui, guidata dal grande pensatore ortodosso Sergej Bulgakov, nel 1932 diventa monaca. La sua vocazione monastica sarà intesa non come allontanamento dal mondo ma – più in consonanza con l’antico diaconato femminile – come servizio da offrire, come «sacramento del fratello». Nel centro da lei fondato accoglierà infatti poveri, emarginati, rifugiati, ebrei perseguitati. Proprio per questo nel 1943 finirà nel campo di concentramento di Ravensbrück, dove morirà due anni dopo nella camera a gas. La sua vita, che corre lungo sentieri diversi, talvolta contrastanti, è un’intensa testimonianza di fede, dall’autentico valore ecumenico. 👤 Biografia Wikipedia 🎦𝕐𝕆𝕌𝕋𝕌𝔹𝔼 She saved Jews - Saint Maria Skobtsova of Paris Madre Teresa di Calcutta è nata a Skopje il 26/08/1910 e morta a Calcutta il 05/09/1997. Religiosa albanese di fede cattolica, ha fondato la congregazione religiosa delle Missionarie della Carità. Famosa in tutto il mondo per il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta, nel 1997 ha ottenuto il premio Nobel per la pace per il suo impegno per i più poveri ed il suo rispetto per il valore e la dignità di ogni singola persona. Ritirato il premio, ha rifiutato il tradizionale banchetto cerimoniale per i vincitori ed ha chiesto che i 6000 dollari di fondi fossero destinati ai poveri di Calcutta, che avrebbero potuto mangiare per un anno, dichiarando che "le ricompense terrene sono importanti solo se utilizzate per aiutare i bisognosi del mondo". Il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da Giovanni Paolo II. La sua morte ha suscitato la commozione di tutto il mondo. Sulla sua tomba, a Calcutta, è stata incisa una frase del Vangelo di Giovanni: "AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI COME IO HO AMATO VOI". 👤 Biografia Wikipedia 🎦𝕐𝕆𝕌𝕋𝕌𝔹𝔼 La Misericordia di Dio con gli occhi di Santa Madre Teresa di Calcutta 🎦𝕐𝕆𝕌𝕋𝕌𝔹𝔼 Discorso per il Nobel per la pace. Madeleine Delbrel (1904-1694), poetessa, assistente sociale, mistica, è una delle più singolari figure spirituali del XX secolo. La sua causa di beatificazione è stata introdotta a Roma presso la Congregazione per le cause dei santi e il 26 gennaio 2018 è stata proclamata da Papa Francesco "VENERABILE" cioè riconosciuta l'EROICITA' DELLE VIRTU'. Grazie al suo impegno sociale a Ivry (periferia parigina), la sua testimonianza di vita evangelica e comunitaria in un ambiente povero e scristianizzato, e per l'ampiezza dei suoi scritti dagli accenti pioneristici, ha raggiunto, a poco a poco, un vasto pubblico. Dai suoi scritti: Sappiamo che per mezzo di Te noi siamo diventati la cerniera di carne, la cerniera di grazia che costringe [questo angolo di mondo] [...] a orientarsi suo malgrado verso il Padre di ogni vita. [...] Ci leghiamo a Te con tutta la forza della nostra fede oscura, ci leghiamo a loro con la forza di questo cuore che batte per Te, Ti amiamo, li amiamo, perchè si faccia di noi una cosa sola. In noi, attira tutto a Te ... 👤 Biografia Wikipedia 🙏 Preghiere di Madaleine Delbrel 🎦𝕐𝕆𝕌𝕋𝕌𝔹𝔼 La vita che ama e la storia dei pesci. 📄 Madaleine Delbrel: il percorso Jane Addams, riformatrice sociale e femminista statunitense (Caderville, Illinois 1869, Chicago 1935). Nel 1889 fondò la HULL HOUSE di Chicago, il più grande istituto di educazione sociale popolare negli USA, che diresse fino alla morte. Scrisse di argomenti soiali. Fu premio Nobel per la pace nel 1931. Dai suoi scritti: "Nulla può essere peggiore della paura che uno abbia rinunciato troppo presto, e lasciato sospeso uno sforzo che avrebbe potuto salvare il mondo." 👤 Biografia Wikipedia 📄 Jane Addams, i miti della “madre nutrice” e la pace (1922) 🎦𝕐𝕆𝕌𝕋𝕌𝔹𝔼 Come Jane Addams ha cambiato il mondo Ilaria Alpi è stata uccisa in Somalia nel 1994, insieme al cameraman Miriam Hrovatin. Aveva trentadue anni ed era una reporter della RAI. Quando è morta stava indagando su un traffico di armi e rifuiti tossici tra la Somalia e l'Europa, Per Ilaria raccontare le ingiustizie, le violenze e soprattutto non tacere la verità era una sorta di imperativo. Ma cercare sempre la verità può fare paura. Per questo la verità sulla sua morte ancora non si conosce per intero. Parole scritte da Aldo Nove: Vi conosco tutti, uno per uno, conosco i vostri volti, ogni dettaglio lo ricostruisco, ho un'infinita pazienza e il tempo mio si chiama "sempre" e adesso si svolge e vi travolge, con grande indulgenza. Le cose non sono mai quello che sembrano. Ricordate, Ricordatemi. Mi chiao Ilaria Alpi, sono morta il 20 marzo 1994. 👤 Biografia Wikipedia 🎦𝕐𝕆𝕌𝕋𝕌𝔹𝔼 Chi ha ucciso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin? [Pillole di Storia] 🎦𝕐𝕆𝕌𝕋𝕌𝔹𝔼 RAI FICTION: Ilaria Alpi L'ultimo viaggio Alda Merini è nata a Milano il 21 marzo 1931, da una famiglia di umili origini. Fin da giovane si manifestarono i primi sintomi di una malattia psichica molto grave, che la farà rinchiudere in manicomio per diversi anni. Tra i 15 e i 17 anni, Alda iniziò a comporre poesie, che furono racchiuse in una raccolta, dal titolo TERRA SANTA. Nel 1986, dopo un periodo molto prolifico a livello letterario, venne nuovamente rinchiusa in manicomio perchè i segnali della malattia diventarono sempre più forti ed evidenti. Alda Merini attraversò nella sua vita diverse difficoltà economiche. In circostanze povere morì il 1 novembre 2009 a Milano, all'Ospedale San Paolo. Lasciò in eredità dei capolavori di letteratura a dir poco sublimi e quattro figlie che continuano a tenere viva la sua memoria. Da "MAGNIFICAT" di Alda Merini Mi sono aperta come un libro davanti a Te, un libro pieno di misure terrestri, un libro pieno dei fiori della giovinezza, Signore, un libro pieno dei miei sospiri d'amore. E ad un tratto Tu sei comparso, per me, che ero velata d'azzurro, per me, che mi sentivo giovane e pronta a tutte le battaglie delle vita, per me che avevo lo scudo della parola. 👤 Biografia Wikipedia 📄 Poesie – Alda Merini – Sito Ufficiale 🎦𝕐𝕆𝕌𝕋𝕌𝔹𝔼 Poesie di Alda Merini recitate da Alda Merini 🎦𝕐𝕆𝕌𝕋𝕌𝔹𝔼 Le sue frasi più belle ed emozionanti, perle di saggezza. 🎦𝕐𝕆𝕌𝕋𝕌𝔹𝔼 Quando il cielo baciò la terra - Magnificat LIBRO di RUT Indice: CAPITOLO 1 CAPITOLO 2 CAPITOLO 3 CAPITOLO 4

  • MESSAGGI PER IL 2024

    Quando e Dove 01/01/2024 ​ MESSAGGI PER IL 2024 Messaggio del Santo Padre Francesco per la 57ma Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2024) Pubblichiamo di seguito il testo del Messaggio del Santo Padre Francesco per la 57ma Giornata Mondiale della Pace, che si celebra il 1° gennaio 2024 sul tema “Intelligenza artificiale e pace”: Messaggio del Santo Padre Intelligenza artificiale e pace All’inizio del nuovo anno, tempo di grazia che il Signore dona a ciascuno di noi, vorrei rivolgermi al Popolo di Dio, alle nazioni, ai Capi di Stato e di Governo, ai Rappresentanti delle diverse religioni e della società civile, a tutti gli uomini e le donne del nostro tempo per porgere i miei auguri di pace. 1. Il progresso della scienza e della tecnologia come via verso la pace La Sacra Scrittura attesta che Dio ha donato agli uomini il suo Spirito affinché abbiano «saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro» (Es 35,31). L’intelligenza è espressione della dignità donataci dal Creatore, che ci ha fatti a sua immagine e somiglianza (cfr Gen 1,26) e ci ha messo in grado di rispondere al suo amore attraverso la libertà e la conoscenza. La scienza e la tecnologia manifestano in modo particolare tale qualità fondamentalmente relazionale dell’intelligenza umana: sono prodotti straordinari del suo potenziale creativo. Nella Costituzione Pastorale Gaudium et spes, il Concilio Vaticano II ha ribadito questa verità, dichiarando che «col suo lavoro e col suo ingegno l’uomo ha cercato sempre di sviluppare la propria vita». Quando gli esseri umani, «con l’aiuto della tecnica», si sforzano affinchè la terra «diventi una dimora degna di tutta la famiglia umana», agiscono secondo il disegno di Dio e cooperano con la sua volontà di portare a compimento la creazione e di diffondere la pace tra i popoli. Anche il progresso della scienza e della tecnica, nella misura in cui contribuisce a un migliore ordine della società umana, ad accrescere la libertà e la comunione fraterna, porta dunque al miglioramento dell’uomo e alla trasformazione del mondo. Giustamente ci rallegriamo e siamo riconoscenti per le straordinarie conquiste della scienza e della tecnologia, grazie alle quali si è posto rimedio a innumerevoli mali che affliggevano la vita umana e causavano grandi sofferenze. Allo stesso tempo, i progressi tecnico-scientifici, rendendo possibile l’esercizio di un controllo finora inedito sulla realtà, stanno mettendo nelle mani dell’uomo una vasta gamma di possibilità, alcune delle quali possono rappresentare un rischio per la sopravvivenza e un pericolo per la casa comune. I notevoli progressi delle nuove tecnologie dell’informazione, specialmente nella sfera digitale, presentano dunque entusiasmanti opportunità e gravi rischi, con serie implicazioni per il perseguimento della giustizia e dell’armonia tra i popoli. È pertanto necessario porsi alcune domande urgenti. Quali saranno le conseguenze, a medio e a lungo termine, delle nuove tecnologie digitali? E quale impatto avranno sulla vita degli individui e della società, sulla stabilità internazionale e sulla pace? 2. Il futuro dell’intelligenza artificiale tra promesse e rischi I progressi dell’informatica e lo sviluppo delle tecnologie digitali negli ultimi decenni hanno già iniziato a produrre profonde trasformazioni nella società globale e nelle sue dinamiche. I nuovi strumenti digitali stanno cambiando il volto delle comunicazioni, della pubblica amministrazione, dell’istruzione, dei consumi, delle interazioni personali e di innumerevoli altri aspetti della vita quotidiana. Inoltre, le tecnologie che impiegano una molteplicità di algoritmi possono estrarre, dalle tracce digitali lasciate su internet, dati che consentono di controllare le abitudini mentali e relazionali delle persone a fini commerciali o politici, spesso a loro insaputa, limitandone il consapevole esercizio della libertà di scelta. Infatti, in uno spazio come il web, caratterizzato da un sovraccarico di informazioni, possono strutturare il flusso di dati secondo criteri di selezione non sempre percepiti dall’utente. Dobbiamo ricordare che la ricerca scientifica e le innovazioni tecnologiche non sono disincarnate dalla realtà e «neutrali», ma soggette alle influenze culturali. In quanto attività pienamente umane, le direzioni che prendono riflettono scelte condizionate dai valori personali, sociali e culturali di ogni epoca. Dicasi lo stesso per i risultati che conseguono: essi, proprio in quanto frutto di approcci specificamente umani al mondo circostante, hanno sempre una dimensione etica, strettamente legata alle decisioni di chi progetta la sperimentazione e indirizza la produzione verso particolari obiettivi. Questo vale anche per le forme di intelligenza artificiale. Di essa, ad oggi, non esiste una definizione univoca nel mondo della scienza e della tecnologia. Il termine stesso, ormai entrato nel linguaggio comune, abbraccia una varietà di scienze, teorie e tecniche volte a far sì che le macchine riproducano o imitino, nel loro funzionamento, le capacità cognitive degli esseri umani. Parlare al plurale di “forme di intelligenza” può aiutare a sottolineare soprattutto il divario incolmabile che esiste tra questi sistemi, per quanto sorprendenti e potenti, e la persona umana: essi sono, in ultima analisi, “frammentari”, nel senso che possono solo imitare o riprodurre alcune funzioni dell’intelligenza umana. L’uso del plurale evidenzia inoltre che questi dispositivi, molto diversi tra loro, vanno sempre considerati come “sistemi socio-tecnici”. Infatti il loro impatto, al di là della tecnologia di base, dipende non solo dalla progettazione, ma anche dagli obiettivi e dagli interessi di chi li possiede e di chi li sviluppa, nonché dalle situazioni in cui vengono impiegati. L’intelligenza artificiale, quindi, deve essere intesa come una galassia di realtà diverse e non possiamo presumere a priori che il suo sviluppo apporti un contributo benefico al futuro dell’umanità e alla pace tra i popoli. Tale risultato positivo sarà possibile solo se ci dimostreremo capaci di agire in modo responsabile e di rispettare valori umani fondamentali come «l’inclusione, la trasparenza, la sicurezza, l’equità, la riservatezza e l’affidabilità». Non è sufficiente nemmeno presumere, da parte di chi progetta algoritmi e tecnologie digitali, un impegno ad agire in modo etico e responsabile. Occorre rafforzare o, se necessario, istituire organismi incaricati di esaminare le questioni etiche emergenti e di tutelare i diritti di quanti utilizzano forme di intelligenza artificiale o ne sono influenzati. L’immensa espansione della tecnologia deve quindi essere accompagnata da un’adeguata formazione alla responsabilità per il suo sviluppo. La libertà e la convivenza pacifica sono minacciate quando gli esseri umani cedono alla tentazione dell’egoismo, dell’interesse personale, della brama di profitto e della sete di potere. Abbiamo perciò il dovere di allargare lo sguardo e di orientare la ricerca tecnico-scientifica al perseguimento della pace e del bene comune, al servizio dello sviluppo integrale dell’uomo e della comunità. La dignità intrinseca di ogni persona e la fraternità che ci lega come membri dell’unica famiglia umana devono stare alla base dello sviluppo di nuove tecnologie e servire come criteri indiscutibili per valutarle prima del loro impiego, in modo che il progresso digitale possa avvenire nel rispetto della giustizia e contribuire alla causa della pace. Gli sviluppi tecnologici che non portano a un miglioramento della qualità di vita di tutta l’umanità, ma al contrario aggravano le disuguaglianze e i conflitti, non potranno mai essere considerati vero progresso. L’intelligenza artificiale diventerà sempre più importante. Le sfide che pone sono tecniche, ma anche antropologiche, educative, sociali e politiche. Promette, ad esempio, un risparmio di fatiche, una produzione più efficiente, trasporti più agevoli e mercati più dinamici, oltre a una rivoluzione nei processi di raccolta, organizzazione e verifica dei dati. Occorre essere consapevoli delle rapide trasformazioni in atto e gestirle in modo da salvaguardare i diritti umani fondamentali, rispettando le istituzioni e le leggi che promuovono lo sviluppo umano integrale. L’intelligenza artificiale dovrebbe essere al servizio del migliore potenziale umano e delle nostre più alte aspirazioni, non in competizione con essi. 3. La tecnologia del futuro: macchine che imparano da sole Nelle sue molteplici forme l’intelligenza artificiale, basata su tecniche di apprendimento automatico (machine learning), pur essendo ancora in fase pionieristica, sta già introducendo notevoli cambiamenti nel tessuto delle società, esercitando una profonda influenza sulle culture, sui comportamenti sociali e sulla costruzione della pace. Sviluppi come il machine learning o come l’apprendimento profondo (deep learning) sollevano questioni che trascendono gli ambiti della tecnologia e dell’ingegneria e hanno a che fare con una comprensione strettamente connessa al significato della vita umana, ai processi basilari della conoscenza e alla capacità della mente di raggiungere la verità. L’abilità di alcuni dispositivi nel produrre testi sintatticamente e semanticamente coerenti, ad esempio, non è garanzia di affidabilità. Si dice che possano “allucinare”, cioè generare affermazioni che a prima vista sembrano plausibili, ma che in realtà sono infondate o tradiscono pregiudizi. Questo pone un serio problema quando l’intelligenza artificiale viene impiegata in campagne di disinformazione che diffondono notizie false e portano a una crescente sfiducia nei confronti dei mezzi di comunicazione. La riservatezza, il possesso dei dati e la proprietà intellettuale sono altri ambiti in cui le tecnologie in questione comportano gravi rischi, a cui si aggiungono ulteriori conseguenze negative legate a un loro uso improprio, come la discriminazione, l’interferenza nei processi elettorali, il prendere piede di una società che sorveglia e controlla le persone, l’esclusione digitale e l’inasprimento di un individualismo sempre più scollegato dalla collettività. Tutti questi fattori rischiano di alimentare i conflitti e di ostacolare la pace. 4. Il senso del limite nel paradigma tecnocratico Il nostro mondo è troppo vasto, vario e complesso per essere completamente conosciuto e classificato. La mente umana non potrà mai esaurirne la ricchezza, nemmeno con l’aiuto degli algoritmi più avanzati. Questi, infatti, non offrono previsioni garantite del futuro, ma solo approssimazioni statistiche. Non tutto può essere pronosticato, non tutto può essere calcolato; alla fine «la realtà è superiore all’idea» e, per quanto prodigiosa possa essere la nostra capacità di calcolo, ci sarà sempre un residuo inaccessibile che sfugge a qualsiasi tentativo di misurazione. Inoltre, la grande quantità di dati analizzati dalle intelligenze artificiali non è di per sé garanzia di imparzialità. Quando gli algoritmi estrapolano informazioni, corrono sempre il rischio di distorcerle, replicando le ingiustizie e i pregiudizi degli ambienti in cui esse hanno origine. Più diventano veloci e complessi, più è difficile comprendere perché abbiano prodotto un determinato risultato. Le macchine “intelligenti” possono svolgere i compiti loro assegnati con sempre maggiore efficienza, ma lo scopo e il significato delle loro operazioni continueranno a essere determinati o abilitati da esseri umani in possesso di un proprio universo di valori. Il rischio è che i criteri alla base di certe scelte diventino meno chiari, che la responsabilità decisionale venga nascosta e che i produttori possano sottrarsi all’obbligo di agire per il bene della comunità. In un certo senso, ciò è favorito dal sistema tecnocratico, che allea l’economia con la tecnologia e privilegia il criterio dell’efficienza, tendendo a ignorare tutto ciò che non è legato ai suoi interessi immediati. Questo deve farci riflettere su un aspetto tanto spesso trascurato nella mentalità attuale, tecnocratica ed efficientista, quanto decisivo per lo sviluppo personale e sociale: il “senso del limite”. L’essere umano, infatti, mortale per definizione, pensando di travalicare ogni limite in virtù della tecnica, rischia, nell’ossessione di voler controllare tutto, di perdere il controllo su sé stesso; nella ricerca di una libertà assoluta, di cadere nella spirale di una dittatura tecnologica. Riconoscere e accettare il proprio limite di creatura è per l’uomo condizione indispensabile per conseguire, o meglio, accogliere in dono la pienezza. Invece, nel contesto ideologico di un paradigma tecnocratico, animato da una prometeica presunzione di autosufficienza, le disuguaglianze potrebbero crescere a dismisura, e la conoscenza e la ricchezza accumularsi nelle mani di pochi, con gravi rischi per le società democratiche e la coesistenza pacifica. 5. Temi scottanti per l’etica In futuro, l’affidabilità di chi richiede un mutuo, l’idoneità di un individuo ad un lavoro, la possibilità di recidiva di un condannato o il diritto a ricevere asilo politico o assistenza sociale potrebbero essere determinati da sistemi di intelligenza artificiale. La mancanza di diversificati livelli di mediazione che questi sistemi introducono è particolarmente esposta a forme di pregiudizio e discriminazione: gli errori sistemici possono facilmente moltiplicarsi, producendo non solo ingiustizie in singoli casi ma anche, per effetto domino, vere e proprie forme di disuguaglianza sociale. Talvolta, inoltre, le forme di intelligenza artificiale sembrano in grado di influenzare le decisioni degli individui attraverso opzioni predeterminate associate a stimoli e dissuasioni, oppure mediante sistemi di regolazione delle scelte personali basati sull’organizzazione delle informazioni. Queste forme di manipolazione o di controllo sociale richiedono un’attenzione e una supervisione accurate, e implicano una chiara responsabilità legale da parte dei produttori, di chi le impiega e delle autorità governative. L’affidamento a processi automatici che categorizzano gli individui, ad esempio attraverso l’uso pervasivo della vigilanza o l’adozione di sistemi di credito sociale, potrebbe avere ripercussioni profonde anche sul tessuto civile, stabilendo improprie graduatorie tra i cittadini. E questi processi artificiali di classificazione potrebbero portare anche a conflitti di potere, non riguardando solo destinatari virtuali, ma persone in carne ed ossa. Il rispetto fondamentale per la dignità umana postula di rifiutare che l’unicità della persona venga identificata con un insieme di dati. Non si deve permettere agli algoritmi di determinare il modo in cui intendiamo i diritti umani, di mettere da parte i valori essenziali della compassione, della misericordia e del perdono o di eliminare la possibilità che un individuo cambi e si lasci alle spalle il passato. In questo contesto non possiamo fare a meno di considerare l’impatto delle nuove tecnologie in ambito lavorativo: mansioni che un tempo erano appannaggio esclusivo della manodopera umana vengono rapidamente assorbite dalle applicazioni industriali dell’intelligenza artificiale. Anche in questo caso, c’è il rischio sostanziale di un vantaggio sproporzionato per pochi a scapito dell’impoverimento di molti. Il rispetto della dignità dei lavoratori e l’importanza dell’occupazione per il benessere economico delle persone, delle famiglie e delle società, la sicurezza degli impieghi e l’equità dei salari dovrebbero costituire un’alta priorità per la Comunità internazionale, mentre queste forme di tecnologia penetrano sempre più profondamente nei luoghi di lavoro. 6. Trasformeremo le spade in vomeri? In questi giorni, guardando il mondo che ci circonda, non si può sfuggire alle gravi questioni etiche legate al settore degli armamenti. La possibilità di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto ha portato a una minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilità del loro utilizzo, contribuendo a un approccio ancora più freddo e distaccato all’immensa tragedia della guerra. La ricerca sulle tecnologie emergenti nel settore dei cosiddetti “sistemi d’arma autonomi letali”, incluso l’utilizzo bellico dell’intelligenza artificiale, è un grave motivo di preoccupazione etica. I sistemi d’arma autonomi non potranno mai essere soggetti moralmente responsabili: l’esclusiva capacità umana di giudizio morale e di decisione etica è più di un complesso insieme di algoritmi, e tale capacità non può essere ridotta alla programmazione di una macchina che, per quanto “intelligente”, rimane pur sempre una macchina. Per questo motivo, è imperativo garantire una supervisione umana adeguata, significativa e coerente dei sistemi d’arma. Non possiamo nemmeno ignorare la possibilità che armi sofisticate finiscano nelle mani sbagliate, facilitando, ad esempio, attacchi terroristici o interventi volti a destabilizzare istituzioni di governo legittime. Il mondo, insomma, non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra. Così facendo, non solo l’intelligenza, ma il cuore stesso dell’uomo, correrà il rischio di diventare sempre più “artificiale”. Le più avanzate applicazioni tecniche non vanno impiegate per agevolare la risoluzione violenta dei conflitti, ma per pavimentare le vie della pace. In un’ottica più positiva, se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della fraternità umana e dell’amicizia sociale. In definitiva, il modo in cui la utilizziamo per includere gli ultimi, cioè i fratelli e le sorelle più deboli e bisognosi, è la misura rivelatrice della nostra umanità. Uno sguardo umano e il desiderio di un futuro migliore per il nostro mondo portano alla necessità di un dialogo interdisciplinare finalizzato a uno sviluppo etico degli algoritmi – l’algor-etica –, in cui siano i valori a orientare i percorsi delle nuove tecnologie[12]. Le questioni etiche dovrebbero essere tenute in considerazione fin dall’inizio della ricerca, così come nelle fasi di sperimentazione, progettazione, produzione, distribuzione e commercializzazione. Questo è l’approccio dell’etica della progettazione, in cui le istituzioni educative e i responsabili del processo decisionale hanno un ruolo essenziale da svolgere. 7. Sfide per l’educazione Lo sviluppo di una tecnologia che rispetti e serva la dignità umana ha chiare implicazioni per le istituzioni educative e per il mondo della cultura. Moltiplicando le possibilità di comunicazione, le tecnologie digitali hanno permesso di incontrarsi in modi nuovi. Tuttavia, rimane la necessità di una riflessione continua sul tipo di relazioni a cui ci stanno indirizzando. I giovani stanno crescendo in ambienti culturali pervasi dalla tecnologia e questo non può non mettere in discussione i metodi di insegnamento e formazione. L’educazione all’uso di forme di intelligenza artificiale dovrebbe mirare soprattutto a promuovere il pensiero critico. È necessario che gli utenti di ogni età, ma soprattutto i giovani, sviluppino una capacità di discernimento nell’uso di dati e contenuti raccolti sul web o prodotti da sistemi di intelligenza artificiale. Le scuole, le università e le società scientifiche sono chiamate ad aiutare gli studenti e i professionisti a fare propri gli aspetti sociali ed etici dello sviluppo e dell’utilizzo della tecnologia. La formazione all’uso dei nuovi strumenti di comunicazione dovrebbe tenere conto non solo della disinformazione, delle fake news, ma anche dell’inquietante recrudescenza di «paure ancestrali [...] che hanno saputo nascondersi e potenziarsi dietro nuove tecnologie»[13]. Purtroppo, ancora una volta ci troviamo a dover combattere “la tentazione di fare una cultura dei muri, di alzare muri per impedire l’incontro con altre culture, con altra gente”[14] e lo sviluppo di una coesistenza pacifica e fraterna. 8. Sfide per lo sviluppo del diritto internazionale La portata globale dell’intelligenza artificiale rende evidente che, accanto alla responsabilità degli Stati sovrani di disciplinarne l’uso al proprio interno, le Organizzazioni internazionali possono svolgere un ruolo decisivo nel raggiungere accordi multilaterali e nel coordinarne l’applicazione e l’attuazione[15]. A tale proposito, esorto la Comunità delle nazioni a lavorare unita al fine di adottare un trattato internazionale vincolante, che regoli lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale nelle sue molteplici forme. L’obiettivo della regolamentazione, naturalmente, non dovrebbe essere solo la prevenzione delle cattive pratiche, ma anche l’incoraggiamento delle buone pratiche, stimolando approcci nuovi e creativi e facilitando iniziative personali e collettive[16]. In definitiva, nella ricerca di modelli normativi che possano fornire una guida etica agli sviluppatori di tecnologie digitali, è indispensabile identificare i valori umani che dovrebbero essere alla base dell’impegno delle società per formulare, adottare e applicare necessari quadri legislativi. Il lavoro di redazione di linee guida etiche per la produzione di forme di intelligenza artificiale non può prescindere dalla considerazione di questioni più profonde riguardanti il significato dell’esistenza umana, la tutela dei diritti umani fondamentali, il perseguimento della giustizia e della pace. Questo processo di discernimento etico e giuridico può rivelarsi un’occasione preziosa per una riflessione condivisa sul ruolo che la tecnologia dovrebbe avere nella nostra vita individuale e comunitaria e su come il suo utilizzo possa contribuire alla creazione di un mondo più equo e umano. Per questo motivo, nei dibattiti sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, si dovrebbe tenere conto della voce di tutte le parti interessate, compresi i poveri, gli emarginati e altri che spesso rimangono inascoltati nei processi decisionali globali. * * * * * Spero che questa riflessione incoraggi a far sì che i progressi nello sviluppo di forme di intelligenza artificiale servano, in ultima analisi, la causa della fraternità umana e della pace. Non è responsabilità di pochi, ma dell’intera famiglia umana. La pace, infatti, è il frutto di relazioni che riconoscono e accolgono l’altro nella sua inalienabile dignità, e di cooperazione e impegno nella ricerca dello sviluppo integrale di tutte le persone e di tutti i popoli. La mia preghiera all’inizio del nuovo anno è che il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana. Possano i fedeli cristiani, i credenti di varie religioni e gli uomini e le donne di buona volontà collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico. Dal Vaticano, 8 dicembre 2023 FRANCESCO Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il nuovo anno 2024

  • ESERCIZI SPIRITUALI QUARESIMA 2024

    Quando e Dove AUDIO INCONTRI Via Federico de Roberto, 20, Milano, MI, Italia ESERCIZI SPIRITUALI QUARESIMA 2024 QUARESIMA 2024 ESERCIZI SPIRITUALI: L'utopia alla prova di una comunità Lectio sulla prima lettera ai Corinti Come da consuetudine, anche quest'anno nella prima settimana di quaresima (dal 19 al 23 febbraio), si terranno gli esercizi spirituali per tutta la Comunità Pastorale. Gli incontri si terranno tutti in Santa Lucia (via De Roberto 20), nel doppio orario delle 17:00 o delle 21:00, per permettere a tutti la partecipazione. Lunedì 19: L'utopia alla prova di una comunità (1 Cor.1,1-17) Martedì 20: La sapienza cristiana (1 Cor.1,17-31) Mercoledì 21: La diversità dei carismi al serviziodi un solo corpo (1 Cor.12,1-27) Giovedì 22: La via migliore (1 Cor.12,28-13,13) Venerdì 23: VIA CRUCIS e risonanze degli esercizi Visualizza/scarica il libretto per seguire gli incontri di meditazione e/o la Via Crucis:

  • CON LE DONNE NEL VANGELO DI MARCO

    Quando e Dove 03 FEBBRAIO Fontanella, BG, Italia CON LE DONNE NEL VANGELO DI MARCO NOI ALLA SEQUELA DI GESU' ... CON LE DONNE NEL VANGELO DI MARCO Un gruppo di donne della Comunità Pastorale organizza una giornata, di ritiro per donne, aperto a tutta la comunità pastorale. La data prescelta è il 03 febbraio, il luogo è Fontanella (BG), ed accompagnerà il gruppo nella riflessione Maria Soave Buscemi ( da decenni missionaria in Brasile, segue le comunità delle diverse chiese nella formazione della Lettura popolare della Bibbia anche in Europa. Appassionata biblista popolare, giornalista, scrittrice, in Brasile segue il movimento dei “Senza terra”, scrivendo inoltre per diverse riviste bibliche e teologiche latino-americane). Il tema è “Le donne nel Vangelo di Marco”, visto che quest’anno è il Vangelo che accompagna durante tutto l’anno liturgico. A conclusione del ritiro, per chi volesse, possibilità di visitare la casa natale di papa Giovanni XXIII. L’idea nasce dal desiderio di pregare insieme e conoscersi meglio tra appartenenti alla Comunità Pastorale. Per iscrizioni, entro mercoledì 31 gennaio: CRISTINA tel. 3881837678 (vedi volantino)

  • PROGETTO NEETWORK

    Quando e Dove ​ Via Federico de Roberto, 20, Milano, MI, Italia PROGETTO NEETWORK PROGETTO NEETWORK

  • RICORDO di Sorella ASSUNTA

    Quando e Dove 16 maggio 2023 Via Arsia, 3, Milano, MI, Italia RICORDO di Sorella ASSUNTA FIACCOLATA E SANTO ROSARIO IN MEMORIA DI SORELLA ASSUNTA Ritrovo alle 20:30 in via G.B. Grassi 23 (luogo dove sorella Assunta è stata investita), dove si pregherà il Magnificat per poi proseguire fino al cortile di via Zoagli 1. Qui si reciterà il s.Rosario alle ore 20:30. In caso di pioggia ricorderemo la nostra Sorella Assunta nella Chiesa di Santa Agnese.

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