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PENTECOSTE

CORO

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CANZONIERE

Siamo un piccolo gruppo, un po’ a fisarmonica, dai 15 ai 20 cantori, per lo più donne. Non abbiamo grandi pretese: nostro fine è sostenere il canto durante le celebrazioni, soprattutto quelle più significative dell’anno liturgico, come la Settimana Santa e la Pasqua, la notte santa di Natale e soprattutto la nostra festa di Pentecoste, ma anche Prime Comunioni e Cresime, senza dimenticarci di tutte le domeniche in cui ordinariamente vogliamo prestare il nostro servizio per aiutare la comunità dei fedeli a partecipare attivamente ad ogni celebrazione liturgica.


UN PO' DI STORIA

Agli albori della nostra comunità, dal 1971, la ristrettezza del primo “negozio” indusse Don Sandro Sozzi a preferire la partecipazione di tutta l’assemblea a una scelta di canti semplici, anche se un piccolo gruppo con una chitarra animava già la Messa delle 10,30, come anche qualche funerale e matrimonio. Occasionalmente, nella notte di Natale, un gruppetto con Katia Lippolis animava la celebrazione.

Solo dal 1987, alla istituzione ufficiale della Parrocchia col trasferimento nella struttura dell’ex-asilo, si può cominciare a  parlare di coro.

Su iniziativa di Don Angelo, un sacerdote missionario che allora collaborava con Don Sandro, si costituì un primo piccolo gruppo di giovanissime attorno ad un giovane  studente del Conservatorio, Paolo Villa (oggi stimato pianista e direttore d’orchestra conosciuto a livello internazionale) che veniva da Dergano ogni domenica, accompagnato in macchina dallo stesso Don Angelo.

In seguito diverse figure si sono avvicendate ad animare il neonato coro: Don Cesare Pavesi, Suor Paola e Suor Lucia con le chitarre, Rino De Logu anche con una tastiera, poi con lo sviluppo del Quartiere nella zona di Via Perini arriva Fausto Bartezaghi e infine in questi ultimi mesi la maestra giapponese Ryoko Yagi.


PROSPETTIVE

Nel corso di tutti questi anni molti cambiamenti hanno inevitabilmente inciso sul coro.

Anzitutto per l’età molti della prima ora non possono più partecipare: ricordiamo con affetto la “zia” Speranza, la nostra Pina, ma anche Vincenzo con la sua Maria. Come lei anche molti sono ormai passati a cantare le lodi del Signore nella gioia della Sua Casa. Altri invece sono stati portati lontano dalle vicende della vita: chi ha cambiato casa, o ha cambiato lavoro, o per sopraggiunti impegni ha dovuto staccarsi.

Anche per chi è rimasto gli anni passano e l’età media dei coristi sta aumentando. Abbiamo bisogno di nuova linfa.

Le speranze non mancano: fedeli allo Spirito della Pentecoste, il nostro coro è aperto a tutti, senza distinzioni e senza preclusioni, grandi e piccoli. Non ci manca neppure una maestra giapponese.

Scrivendo in questi giorni in cui si apre una prospettiva di post-pandemia, non posso non auspicare per il coro, come per tutte le attività della nostra Parrocchia, una nuova primavera che porti frutti di amicizia e di fraternità, di cui il coro è solo un piccolo segno.


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