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02 NOVEMBRE 2025

Via Federico de Roberto, 20, Milano, MI, Italia

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MILANO ARCH WEEK A QUARTO OGGIARO

Dall'articolo di GIULIANA DONNARUMMA su "PROGETTO RADICI"


"LA SETTIMA EDIZIONE della Mi Arch Week sbarca a Quarto Oggiaro"

La Settima Edizione della Milano Arch Week dedicata all’Architettura e alle Trasformazioni Urbane Promossa dal Comune di Milano, dal Politecnico di Milano e da Triennale Milano è ormai giunta al termine.


Il festival internazionale dedicato all’architettura, alle trasformazioni urbane e al futuro delle città dal titolo <<Inequalities and Architecture>> collegato alla 24a Esposizione Internazionale di Triennale Milano riprende i temi delle Disuguaglianze legati alla questione di come queste ultime siano sempre più crescenti e caratterizzanti il tessuto delle città e del mondo contemporaneo. La domanda roboante che si sente risuonare in questa edizione è la seguente: Come si progetta una città che si prende cura prendendosi cura della città stessa?

Tre architetti e una visione “sociale”

A Quarto Oggiaro, presso la parrocchia di Santa Lucia, hanno provato a rispondere con i fatti a questa provocazione l’architetto Franco Tagliabue, docente al politecnico di Milano presso Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, assieme all’architetta Rozana Montiel, fondatrice e direttrice di uno studio di architettura interdisciplinare di Città del Messico, noto per il suo approccio alla progettazione socialmente consapevole e orientato alla comunità e all’architetta Paola Savoldi professoressa associata di Tecnica e pianificazione urbanistica presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.

Lo hanno fatto grazie alla call to action del Centro di Competenze Territori AntiFragili (CRAFT), un’iniziativa del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, orientata allo sviluppo di metodologie e approcci progettuali per affrontare le sfide poste da fragilità urbane, crisi ambientali e disuguaglianze sociali al fine di promuovere approcci innovativi e collaborativi tra università, istituzioni e attori locali.

Un nuovo volto alla sala parrocchiale

Assieme agli studenti del politecnico e agli stessi abitanti del quartiere di Quarto Oggiaro hanno donato un nuovo volto ad una sala della parrocchia di Santa Lucia mediante un workshop durato un paio di settimane e conclusosi nel maggio scorso. Lo hanno fatto coinvolgendo la comunità e interpellando i suoi componenti, hanno raccolto materiale fotografico storico nonché racconti ed emozioni legate al luogo.  Lo hanno fatto come attivisti dello spazio, promulgatori di progetti sociali atti a coinvolgere chi vive in quei luoghi e costruire con la comunità nuovi spazi per creare nuove opportunità.

Proprio sabato 1° novembre la stessa Rozana Montiel nella conferenza dal titolo <<Democrazia dello spazio pubblico>> ha evidenziato come quest’ultimo possa essere agente di cura nelle città grazie alla sua inclusività e come l’architettura possa davvero redistribuire potere e ricchezze in virtù di spazi comuni e di aggregazione.  La chiave sta nel puntare lo sguardo alle disuguaglianze non con un’accezione negativa ma come un’opportunità ed è per questo che la Milano art Week sbarca anche nelle periferie!

La settima edizione della MI Arch Week in mostra a Quarto Oggiaro

A Quarto Oggiaro, in particolare, ha proposto una mostra fotografica SoundVision con foto di Giovanni Hänninen, proprio in questa sala parrocchiale a cui è stata data nuova vita per far comprendere come si possa aprire la strada al nuovo passando per ciò che è stato, partendo proprio dall’aver dato una seconda possibilità ad una struttura esistente.

La settima edizione della Milano Arch Week ha gli occhi e le mani di Thomas Arrigotti, Laura Feruglio e Chiara Castroflorio, tre studenti di architettura che ho trovato in quella sala una piovosa mattina di inizio Novembre, con gli occhi pieni di sogni e il cuore spinto dalla passione. Giovani che sanno seguire, che scelgono di affidarsi alla saggezza e alla conoscenza del loro professore perché consapevoli del fatto che la loro arte è all’origine di tutto ciò che attraverso la sua funzionalità permette la convivenza e la convivialità.

L’appello accorato alla comunità

Un appello in ultimo vorrei lanciare alla comunità di Santa Lucia assieme agli studenti e ai professori artefici di questo progetto: il nuovo spaventa e un po’ crea rottura, genera entusiasmo e insieme resistenze ma questa sala ha bisogno ora di essere riempita di vita, ha bisogno di trovare pian piano la sua dimensione, il suo posto nel cuore di ognuno. Diamole questa opportunità perché un luogo acquisisce bellezza e vitalità quando è vissuto, poiché la presenza umana trasforma da semplice spazio fisico a luogo di vita e memoria.

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