Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Secondo i dati ISTAT, in Italia il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. La maggior parte di loro dichiara di aver subito forme multiple di violenza. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o persone conosciute.
Per questo è importante tenere alta l’attenzione sul fenomeno della violenza; a questo proposito Papa Francesco scrive:
“…per quanto ci siano stati notevoli miglioramenti nel riconoscimento dei diritti della donna e nella sua partecipazione allo spazio pubblico, c’è ancora molto da crescere in alcuni paesi. Non sono ancora sradicati costumi inaccettabili. Anzitutto la vergognosa violenza che a volte si usa nei confronti delle donne, i maltrattamenti familiari e varie forme di schiavitù che non costituiscono una dimostrazione di forza mascolina bensì un codardo degrado. La violenza verbale, fisica e sessuale che si esercita contro le donne in alcune coppie di sposi contraddice la natura stessa dell’unione coniugale...”.
(Papa Francesco in Amoris Laetitia n°54)
Cosa fa Caritas a favore delle donne maltrattate e sopravvissute alle violenze?
Nel 1994 la Caritas Ambrosiana ha aperto l’Area Maltrattamento e Servizio disagio donna (SE.D) con l’obiettivo di prevenire la violenza contro le donne, lavorando sul contesto culturale che la genera e contemporaneamente di offrire alle donne protezione e accompagnamento in un percorso di autonomia.
Dal 2017 l’intervento è svolto in sinergia con la Farsi Prossimo ONLUS.
Il SE.D è riconosciuto da Regione Lombardia come Centro Antiviolenza ed è parte della rete antiviolenza regionale.
Il SE.D accompagna la donna “attraverso la relazione di aiuto donna con donna” a scelte consapevoli per costruire un percorso di autonomia, salvaguardando il suo diritto e quello dei suoi figli a uscire dalla sfera della violenza domestica per ritrovare benessere e serenità.
Le azioni messe in campo gratuitamente:
· Ascolto e accoglienza delle donne da parte di professioniste
· Presa in carico delle donne sopravvissute alla violenza, da sole o con figli elaborando progetti individuali.
· Consulenza legale e psicologica
· Ospitalità in strutture protette a indirizzo segreto per mettere la donna in protezione
· Collaborazione con le forze dell’ordine
· Attività di sensibilizzazione e prevenzione attraverso progetti rivolti alle scuole, alle comunità parrocchiali, centri ascolto, gruppi giovanili, agli operatori del pubblico e del privato sociale,.
Si può contattare il SE.D. telefonicamente, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 ai numeri: 02.76037.352 – 3371175658. Oppure si può inviare un’email a: donne@farsiprossimo.it
NUMERO VERDE NAZIONALE ANTIVIOLENZA 1522
I COMPORTAMENTI VIOLENTI NON SONO MAI GIUSTIFICABILI.