Qualche settimana fa abbiamo annunciato ai bambini del secondo anno di catechismo, la visita dell’Arcivescovo, prevista per il mese di marzo.
I nostri piccoli sono molto curiosi e riempiono gli incontri con mille domande e quindi hanno chiesto chi fosse l’Arcivescovo e il motivo della visita nel nostro quartiere.
Rispondere alla prima domanda è stato abbastanza semplice: abbiamo raccontato che l’Arcivescovo è il responsabile della nostra Diocesi e, ancor prima, è un successore degli apostoli e quindi un amico di Gesù.
Alla seconda domanda, cioè il motivo della visita, la risposta non è stata semplice.
Ci siamo posti la stessa domanda anche noi grandi: cosa ci dirà durante questo incontro?
Probabilmente, con la sola Sua presenza, verrà a ricordarci che anche noi, come lui, siamo discepoli di Gesù e quindi dobbiamo essere Suoi testimoni nella nostra quotidianità.
Non solo noi catechiste, ma anche i ragazzi che frequentano il catechismo e le loro famiglie.
Ci auguriamo che con la visita del nostro Vescovo si riaccenda la fiamma dell’amore per Gesù, che ogni tanto si assottiglia, ma che un tempo ha portato tanti di noi a scegliere il Battesimo per i nostri figli.
Sarebbe bello che tutti coloro che si sono “persi” possano riscoprire la chiamata ad essere autentici Cristiani, superando la pigrizia e stanchezza della quotidianità che troppo spesso ci allontanano dalla Chiesa e dalla sua comunità.
In fin dei conti tutte le relazioni richiedono impegno e quella con il Signore non fa eccezione.
Noi catechiste in particolare vorremmo, da questo incontro, essere incoraggiate a proseguire il nostro lavoro. A volte ci sembra di rivolgere le parole, seppur pronunciate con amore e dedizione, al vento…ma forse è proprio in quel vento che lo Spirito Santo ci viene in aiuto.
Giulia G.